un racconto di Aurora Tamigio

 

Alla reception c’è una persona che non è uomo né donna.
Per iniziare, ti basta pronunciare il nome di Filippo e quella persona ti indicherà la strada: secondo ascensore, in fondo alla hall, secondo piano, stanza 202. Non ti puoi sbagliare. Filippo è stato avvisato che stai arrivando, prosegui diritto. Le porte sono tutte identiche, crema su pavimento crema, e i numeri sugli stipiti intagliati d’oro e leggerissimi alla vista: ti devi avvicinare per leggerli, per non bussare alla camera sbagliata. Ma la stanza 202 è proprio in fondo al corridoio. Filippo apre la porta prima ancora che tu possa bussare. Ha una maglietta a maniche corte, blu, che gli tira un po’ sulle spalle, come l’ultima volta. Jeans. Non porta le scarpe né i calzini. Si passa la mano tra i capelli e li spettina più di quanto non lo siano già.
«E tu che cosa ci fai qui?»
«Volevo farti una sorpresa».
Non ti chiede di entrare, ma non come l’ultima volta, quando non voleva che fossi qui: non ti chiede di entrare perché sei già dentro la stanza. Il letto non è ancora disfatto, in un angolo un piccolo borsone scuro ha la zip aperta, sulla scrivania un personal computer è aperto sulla pagina di una presentazione piena di grafici illeggibili, il suo cellulare è in carica. Nel cestino della spazzatura resti di cibo cinese e alcune bucce di mela.
«È bello qui».
«Ci credo, con quello che costa».
«Perché non hai scelto un hotel più economico?»
«Quando sono fuori per lavoro, mi piace stare comodo. Di là c’è anche l’idromassaggio e, te lo immagini, il copriletto era disseminato di cioccolatini. Cose da pazzi. A proposito, vuoi un cioccolatino?».
Filippo è di buon umore, non come l’ultima volta. Non litigate perché sei arrivata qui di tua iniziativa senza avvisarlo. Chiacchierate della sua presentazione, che deve essere pronta per domani. Non implorarlo, non piangere, non farlo sentire in colpa: inizia a baciarlo, fai quella cosa che gli piace tanto con la lingua sulla clavicola. Insieme passate la notte più bella della tua vita. La finestra è aperta sulle luci del centro, non si muove un filo d’aria, le tende sono umide. Il cielo è quello afoso di agosto. Filippo si addormenta ma, se tu vuoi, sveglialo e ricominciate da capo. Chiedigli se ti ama.
«Filippo, tu mi ami?»
«Ma che domande, certo che ti amo. Hai dubbi?»
Digli che non hai dubbi, vuoi solo sentirtelo dire.
Parlate, dormite se ti va, ma non sprecare il tempo con lui: in tutto hai ancora quattro ore. Prima di fargli domande su voi due, scarica il plugin MIGLIORI PROMESSE DI FILIPPO MAI MANTENUTE. Per una soddisfacente conversazione da nudi nel letto guardando il soffitto premi il tasto con l’icona del cuore e seleziona RENDI FILIPPO ROMANTICO.
Tempo rimanente insieme: due ore. Un’ora.
Trenta minuti. Dieci minuti. Sessanta secondi.
Tempo terminato.
Il simulatore Momenti Felici Con Persone Che Ti Hanno Rovinato La Vita™ ha interrotto la sessione chiamata “L’ultima volta con Filippo al Grand Hotel Castello delle Terme prima che lui si rivelasse un pezzo di merda”.
Per terminare la sessione, rimuovi il visore.
Per iniziare da capo, torna alla schermata Home e acquista nuovi Gettoni Simulazione™.
Grazie per il tuo acquisto: renderti felice è la nostra sfida. E ricorda, niente finisce se puoi riviverlo all’infinito.
Il tuo nuovo tempo a disposizione è: dodici ore trenta minuti quaranta secondi. Torna alla Hall del Grand Hotel Castello delle Terme per riavviare la sessione. Per iniziare, ti basta pronunciare il nome di Filippo con la persona alla reception.